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Scuola Primaria in Senegal, Mbakadou (Regione di Louga)

PROGETTO EDIFICIO RESIDENZIALE PER IL MAESTRO FEM

Progettisti:
arch. Alseno Emanuela
arch. Caroselli Maurizio
arch. Venier Matteo
arch. Venturato Federico

arch. Savioni Mattia

Evento organizzato da:

SPAZIO CASA TEATRO

ARCHITETTI SENZA FRONTIERE

Nel progetto per la realizzazione del complesso della scuola primaria è stato chiesto da ASFItaliaOnlus di immaginare, attraverso l’utilizzo dei mattoncini Lego (iniziativa dal nome “PLAY IT AGAIN” ‐ gli architetti costruiscono coi Lego, promossa nella sede di Spazio Casa Teatro), la futura
realizzazione della casa per il maestro del villaggio. 
Dopo la presentazione avvenuta nella sede di Spazio Casa Teatro, a Milano in via Tortona n. 14, sui temi relativi al contesto ed alle oggettive difficoltà in cui versano questi villaggi, collocati nella fascia pre‐sahariana, ci siamo posti come gruppo, il quesito, su come poter rendere agevole, non soltanto il ruolo didattico ma anche la permanenza del maestro in una casa che potesse avere le minime caratteristiche di confort per il contesto socio‐economico ed ambientale in cui si va a lavorare. Abbiamo immaginato di realizzare un edificio mono‐piano caratterizzato dalla presenza di un muro di perimetro orientato a sud‐est in continuità con il muro che protegge le aule della scuola sul versante nord‐est per contrastare l’azione erosiva del vento, che è uno dei principali fattori di degrado per le architetture locali. Anche la casa del maestro viene difesa da questo “scudo” creato con le stesse caratteristiche con cui si immagina di proteggere le aule, quindi pneumatici riutilizzati e riempiti di sabbia e l’uso di mattoni in terra cruda. La casa al suo interno è divisa in quattro stanze principali in cui sono ripartite le funzioni per il giorno e per la notte. L’orientamento della casa ci ha fatto pensare di rivolgere la zona studio verso il villaggio, le aule e l’area sportiva, come a rendere visibile il rapporto tra l’edificio dedicato al maestro ed il resto del villaggio. Abbiamo pensato di assegnare dei colori (da realizzare ad intonaco) per ogni funzione della casa; lo studio color viola, il pranzo color giallo, il bagno color blu, la camera color marrone. Per cercare di rendere meno fastidioso il problema dei venti dominanti il muro di protezione è stato pensato come un elemento perimetrale a se stante potendo così generare uno spazio interstiziale tra lo stesso e quello effettivo delle stanze. In questo modo si potrebbe ottenere l’effetto di stemperare l’azione climatica più avversa senza ledere le pareti della parte abitata. Le quattro zone in cui è divisa la casa hanno dimensioni quasi eque e si affacciano con la stessa gerarchia su di un patio interno che consente di avere sempre una luce naturale gradevole ma non troppo incisiva distribuendo aria e luce in tutti i momenti della giornata. La soluzione del patio, anche se si presenta come un vuoto senza copertura è ispirata ai baobab, unico elemento di protezione per la popolazione locale contro l’azione costante della luce solare, ovvero la luce intensa che investe la gran parte della giornata, per la popolazione è fonte di disagio il baobab rimane un ombrello naturale che genera ombra e filtra i raggi solari, nel patio la presenza del sole è percepita stando all'ombra delle stanze in modo da “filtrare” la luce solare. Nel lato sud‐est del muro di cinta abbiamo posto un elemento circolare (date le caratteristiche dei mattoncini Lego), che vuole essere un segna vento per poterne accertare l’andamento prevalente, data l’importanza straordinaria che riveste questo elemento nelle condizioni di vita degli abitanti. Per garantire all'edificio una discreta performance bioclimatica abbiamo immaginato di realizzare la struttura abitata dal maestro con le stesse caratteristiche degli edifici del plesso scolastico utilizzando legno, terra cruda e typha secondo le indicazioni suggerite dal relatore. Sappiamo della mancanza di energia elettrica per alimentare gli edifici e della carenza di acqua, questi aspetti pongono una riflessione sul come rendere agevole abitare in questi villaggi, una soluzione potrebbe essere l’uso di pannelli fotovoltaici (che certo richiederebbe un minimo di intervento tecnologico anche se non eccessivo) mentre per l’ adduzione di acqua potabile ci sarebbe da capire se siano presenti pozzi nelle vicinanze. Per la casa del maestro lo stesso patio potrebbe diventare un convogliatore di acqua piovana, anche se scarsa, a causa delle poco frequenti precipitazioni, immaginando comunque la realizzazione di pozzi.

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